(Canzone scritta due giorni dopo l’attentato al Bataclan. Le prime due strofe sono il punto di vista di un francese, le seconde due quello di un siriano e le ultime due sono un punto di vista esterno. Il brano ha vinto il premio Baccanali)
Lasciatemi guardare con l’anima di vetro
lo sfondo del sipario di uno scenario tetro
che ha visto separare tra rintocchi di spari
i miei occhi scuri, dai suoi occhi chiari
Non sento in me desiderio di lotta
ma sin dall’attacco della matita rotta
il mio paese è tinto da una macchia scura
che sporca di sangue e paura
Ma non prendo parte al coro d’offese
questo è il mio canto francese
Non più una spiga cresce nel mio campo
perché ormai bruciata dal fuoco di un lampo
seguito da una lunga semina di bombe
che trova solchi e li rende tombe
Non solo ad Ovest si vive il terrore
vedo omicidi non dal televisore
ed anche le nostre catene
sono a stelle e strisce oltre che nere
Ma a chi chiede aiuto offro ancora la mano
questo è il mio canto siriano
Ed ora voleranno aerei in formazione
pronti a dar voce a una nuova esplosione
e verrà limitata la libertà umana
in nome della Sharia americana
Se due elefanti hanno lottato
chi ne risente è l’erba del prato
per loro è un odio che serve aumentare
e gettan concime ai fiori del male
Che piovan dal cielo o che sboccino dal suolo
sempre bombe sono.